Chi era Mario

 Mario era una persona essenziale. Amava la semplicità e la linearità. Odiava i conformismi, le apparenze, i giochi di potere. Era diretto, senza maschere, ne false proiezioni di sé. La sua essenzialità non era “la mancanza di qualcosa”, non era una semplicità fine a sé stessa, o il disinteresse verso gli eventi e le persone; non era di sicuro segno di narcisismo, o di chiusura verso il mondo. Mario era una persona autentica, generosa, calda, sempre presente nella vita degli altri, anche attraverso la sua assenza. 

 

Per amare Mario, bisognava conoscerlo bene, scavare nel suo profondo, scoprire i suoi segreti, lasciarsi trasportare dalla sua sprezzante ironia, dal suo esistere fuori da ogni conformismo. Mario non si lasciava avvicinare facilmente, era cordiale ed amichevole con tutti, ma a poche persone permetteva di toccare la profondità del suo essere, delle sue contraddizioni, del suo amore per la vita, per i valori più puri dell’esistenza.  

 

Mario era un architetto, sempre curioso ed aperto ad immergersi in nuove esperienze, a lasciarsi trasportare da nuove idee. Amava sperimentare, volare con la fantasia verso territori difficili da raggiungere in altro modo, giocava con i pensieri e con i limiti della propria capacità conoscitiva. Mario era intelligente e come tutte le persone intelligenti, era umile. Molto umile. L’essenzialità e l’umiltà di Mario erano i due aspetti che raggiungevano il cuore di chi lo conosceva e lo amava profondamente, senza filtri, senza falsi perbenismi. Non è mai stato facile amare Mario, come sorella, come fratello, come figlio, come zio, come amico, come collega e quant’altro. Mario sfuggiva ad ogni tentativo di riduzionismo del suo esistere all’interno di schemi fissi. Per amarlo e stargli vicino, bisognava accettare i suoi ritmi, la sua essenzialità e navigarci attorno, con delicatezza, con attenzione e con dolcezza. Mario aveva una particolare attenzione per la marginalità, forse perché in qualche modo si identificava con questa posizione, con questo stare fuori dal centro. Era attratto dalle persone spesso considerate “diverse” e prendeva sempre posizione per aiutare i più deboli, i più fragili. Sapeva prendersi cura dell’altro con delicatezza ed attenzione, rendendo speciale ogni momento di condivisione. 

 

Mario e’ morto da solo, in ospedale il 23 ottobre 2020, in terapia intensiva per complicazioni legate al Covid-19. E’ morto da solo senza poter toccare le cose a lui piu care. Gli e’ stato negato ogni contatto fisico, l’ultimo saluto, la possibilita’ di una carezza, di un bacio, di un dolce stringersi la mano.

Questo sito e l’Associazione “Mario con Noi” rappresentano un punto di contatto con Mario, una continuazione della sua esistenza.

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